giovedì 1 novembre 2012

Oggi vi lascio la lettera che ho spedito alle reti tv italiane per chiedere aiuto e per dare un paio di spunti su cui riflettere.. forse insieme possiamo provare a cambiare le cose..

Cara barbara, sono giusy una cugina di Emiliana. Scusami se mi permetto di 
scriverti, ma ho bisogno di lanciare un appello,una richiesta d' aiuto, e so 
che tu puoi aiutarmi, come hai sempre fatto. Il 22 novembre saranno 2 anni che 
Emy non c'è più, che i suoi occhi non vedono il sole e che non ascoltiamo più i 
suoi urletti che ci riempivano la casa..Sono due anni che la nostra vita è 
finita insieme alla sua. 
Non avrei mai immaginato che le cose sarebbero andate in questo modo,nemmeno 
per un minuto ho pensato che quel mostro sarebbe riuscito a strapparti alla 
vita,togliendomi il sorriso. E adesso stiamo tutti combattendo affinchè chi ti 
ha portato via da noi paghi,anche se In fondo a pagare siamo solo noi, e lo 
facciamo con la pena più alta del mondo : la tua assenza. Siamo noi ad aver 
avuto l' ergastolo,quello a vita però, perchè a noi il rito abbreviato nessuno 
ce lo concede, nessun privilegio per buona condotta, nessuno sconto di pena: tu 
non tornerai.Allora a che serve tutto questo? A sperare, perchè a 22 anni, da 
giovane donna quale sono, non ho voglia di fermarmi, voglio ancora sperare e 
sognare che le cose possano cambiare un giorno,Voglio sognare che non ci sarà 
mai più un altra Emiliana,un' altra donna strappata alla vita, voglio ancora 
sperare che il tuo sacrificio sia servito a fare del bene come facevi quando 
eri in vita. Aiutatemi a credere ancora nella giustizia, nello stato, e nella 
tutela del diritto più importante che abbiamo: quello alla vita. 
Date una speranza a chi ha subito e ogni giorno subisce violenza, se diamo un 
segnale forte possiamo salvarle.
Se le donne che subiscono violenza non sempre denunciano è perchè l' orco 
viene solo invitato a non avviciarsi entro una certa distanza, ma in concreto 
nessuno glielo impedisce fisicamente. Se la donna non denuncia è perchè 
dovrebbe lasciare la propria casa, le proprie abitudini, andando incontro a 
difficoltà economiche, senza nessun centro dove sentirsi protetta, che la 
accolga e la appoggi moralmente e d economicamente.Ci rendiamo conto che in 
questo paese sono solo le vittime  a pagare? Ci rendiamo conto che c'è una 
contraddizione di fondo se non abbiamo i fondi per aprire strutture di 
accoglienza e supporto ma un ministro guadagna più di 40 mila euro AL MESE??? E 
che se una anziana ruba al supermercato paga con 3 mesi di reclusione ma un 
uomo accusato di tentato omicidio dopo 8 mesi di carcere torna agli arresti 
domiciliari?Che mondo è? Aiutateci , aiutatemi a crederci ancora!  G. Costa.

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